La delibera riguarda un caso francese in cui si discuteva della legittimità delle misure di sorveglianza adottate contro un indagato. Queste includevano la geolocalizzazione dell’autovettura dell’indagato, e il successivo ordine del giudice ad un operatore telefonico di acquisire i dati del suo cellulare. Tali misure erano state adottate nel corso di un’indagine penale avente ad oggetto la sua partecipazione nel delitto di traffico di sostanze stupefacenti.
La Corte di Strasburgo ha, all’unanimità, ritenuto violato l’articolo 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei Diritti umani quanto alla disposta geolocalizzazione in tempo reale del veicolo dell’imputato per mezzo di un dispositivo GPS. Ha invece escluso che vi fosse violazione della predetta disposizione quanto all’ordinanza del Tribunale emessa nei confronti dell’operatore di telefonia cellulare, al fine di ottenere l’elenco delle celle agganciate dall’apparato telefonico portatile dell’imputato per procedere al successivo monitoraggio dei suoi movimenti.
Geolocalizzazione GPS: la delibera della Corte di Strasburgo
Con riferimento alle misure di geolocalizzazione in tempo reale, la Corte ha rilevato, in primo luogo, che la legge francese applicabile all’epoca del fatto* non indicava con sufficiente chiarezza in che misura e come le autorità potevano esercitare il loro potere discrezionale.
*antecedente all’entrata in vigore di una legge del 28 marzo 2014
In secondo luogo, l’ordinanza del Tribunale emessa nei confronti dell’operatore telefonico costituiva un’interferenza con la vita privata dell’imputato, ma era conforme alla legge e perseguiva un obiettivo legittimo (come prevenzione dei disordini o della criminalità). Inoltre, la misura si presentava necessaria in una società democratica perché mirava a interrompere un’attività illecita avente ad oggetto un consistente traffico di droga.
Inoltre, le informazioni ottenute erano state utilizzate in un’indagine e in un processo nel quale all’imputato era stata garantita una corretta ed efficace rivisitazione della sua posizione, conformemente alle regole giuridiche applicabili.
[fonte: il Quotidiano Giuridico]